TERAMO – Auto blu e promozione dell’urologo ed ex assessore Corrado Robimarga: da ieri due delle diverse inchieste che hanno al centro le attività all’interno della Asl di Teramo, sono arrivate a conclusione. La Procura di Teramo ha infatti notificato otto avvisi di chiusura delle indagini ad altrettanti componenti dell’azienda sanitaria locale. A cominciare dal direttore generale Giustino Varrassi che proprio in questi giorni sta affrontando, anche per queste vicende giudiziaria, il confronto con la giunta regionale che ha avviato la procedura per la risoluzione del contratto. A Varrassi si contestano il peculato aggravato in concorso con il suo ex autista, Giovanni Lanci. Sotto accusa ci sono i viaggi per motivi personali di entrambi dal dicembre del 2010 all’aprile di quest’anno, con l’Audi A6 della Asl, riservata al direttore generale. Circa 700 viaggi, per un importo di 8mila euro tra carburante e pedaggi, che sarebbero stati anche pagati come straordinario, con un monte-ore imponente, all’autista: da qui anche l’ulteriore contestazione di concorso in truffa, perchè il magistrato, il pm Davide Rosati, ritiene che non dovessero essere riconosciuti al dipendente Asl. Un uso personale della macchina sarebbe stato fatto dall’autista, per ‘missioni’ in palestra, al ristorante, per un viaggio di piacere a Roma: appropriazione indebita è il reato che viene cntestato al solo Lanci. C’è poi la vicenda Robimarga, che coinvolge anche i direttori sanitario e amministrativo aziendale, Camillo Antelli e Lucio Ambrosj, ma anche i componenti della commissione disciplinare della Asl formata dai dirigenti Vittorio Scuteri, Corrado Foglia, Maurizio Di Giosia, e il direttore sanitario del Mazzini, Gabriella Palmeri. Tre i passaggi chiave di questa inchiesta: la sospensione della procedura disciplinare interna quando Robimarga è stato indagato e sospeso dalle funzioni per presunta attività intramoenia illecita, la transazione con 4mila euro per il risarcimento del danno d’immagine alla Asl e la ‘promozione’ dello stesso a responsabile dell’unità operativa semplice a valenza dipartimentale di endoscopia urologica a Giulianova. Adesso gli indagati hanno la facoltà di proporre memorie difensive: poi la procura procederà verso le richieste di rinvio a giudizio.
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